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Rifugio Longoni 2450 m

  • fly1983
  • 8 dic 2022
  • Tempo di lettura: 3 min

Data Escursione: 29 ottobre 2022 Partenza: Chiareggio 1608 m

Arrivo: rifugio Longoni 2450 m

Dislivello positivo: 882 m Ore impiegate: 6 h con le pause Distanza: 12 km




Come arrivare: Il punto di partenza di questa escursione è il piccolo abitato di Chiareggio, in Valmalenco, provincia di Sondrio; si trova a nord di Chiesa Valmalenco, a circa 12 km. Precisamente se si percorre tutta la Valmalenco da sud a nord, è l’ultimo abitato che incontrerete, poi la valle prosegue ma la si può percorrere soltanto a piedi tramite innumerevoli meravigliosi sentieri.

Punti di sosta: l’unico punto di sosta (per rifocillarsi) presente è la nostra meta, il rifugio Longoni, a 2450 m.

Dal momento che noi abbiamo fatto questa escursione in autunno, con rifugio già chiuso, questo rappresentava solo la nostra meta. Il nostro “punto di sosta” è stato poco più in basso, ai Piani di Fora, un luogo incantevole adattissimo a un pranzo al sacco (o a una notte in tenda!), affacciato sul Monte Disgrazia e circondato da piccole cascate.


Info: Giunti a Chiareggio, potete lasciare l’auto al primissimo parcheggio che incontrate sulla destra, i cartelli escursionistici li trovate lì a fianco, all’inizio del parcheggio. Durante la stagione estiva per accedere a Chiareggio bisogna pagare un pass giornaliero del costo di 5 euro (2022), acquistabile alla colonnina che incontrerete salendo, lungo la strada sulla sinistra. Fuori stagione invece non c’è nessun ticket da acquistare. Trovate qui informazioni aggiuntive: https://valtellinamobile.it/ticket-parcheggio-ztl-chiareggio



Lasciata l’auto, si seguono i cartelli escursionistici posti lì a fianco, seguendo ovviamente le indicazioni per il rifugio Longoni, dato in 2.30 h, sentiero 301-305, sempre ben segnalato da bolli bianco/rossi e cartelli. A pochi metri dalla partenza troviamo il Museo Geologico della Valmalenco, un mini museo all’aperto dove un breve percorso consente al visitatore di osservare alcuni campioni di varie tipologie di rocce presenti nella zona.



Il sentiero attraversa una cascatella e prosegue nel bosco, e senza particolari difficoltà procede verso l’alpe Fora. Le pendenze inizialmente si fanno un po' sentire, soprattutto nel tratto nel bosco, ma poi si ridurranno leggermente man mano che ci si avvicina all’alpe. Dalla partenza in un’oretta si giunge all’alpe, dove si esce dal bosco e si iniziano a intravedere le montagne circostanti: alle nostre spalle in Monte Disgrazia, di fronte a noi invece 3 bei 3000, il Piz Tremoggia, il Pizzo Malenco e il Sassa d’Entova.



Si prosegue con pendenze meno elevate verso i Piani di Fora, da indicazioni raggiungibili in 50 minuti dall’alpe.

Ai Piani di Fora restiamo meravigliati da un ambiente idilliaco, nonostante la stagione autunnale renda tutto più brullo. È una sorta di altopiano, un balcone che si affaccia da un lato sul Disgrazia, dall’altro invece si è abbracciati da un anfiteatro di rocce da cui scendono varie cascatelle, che fanno più salti (i Piani sono disposti su 3 livelli). Qui ci fermiamo per qualche foto, che diventa più di qualcuna, e anziché proseguire verso il rifugio dove pensavamo di bivaccare per il pranzo (visto che è chiuso a fine ottobre) decidiamo di fermarci a pranzare qui, godendoci questo posto unico, al momento tutto per noi. La giornata, nonostante sia il 29 ottobre, è calda, tranquilla, ti invoglia a restare e a vivere questa pace immensa.



Da qui si vede la bandiera del rifugio, che in realtà non è proprio lì ma lo si trova a 5 minuti dalla bandiera perché è “dietro l’angolo”.

Dopo pranzo decidiamo di proseguire verso il rifugio, perlomeno per raggiungere la meta prefissata, in circa mezz’ora ci si arriva, su un tratto di sentiero un pò pietroso ma senza difficoltà. Per il rientro scegliamo di tornare dalla via dell’andata, anche se sarebbe possibile fare un anello per tornare a Chiareggio, ma non abbiamo abbastanza informazioni al riguardo e quindi sarà per un’altra volta.



L’escursione è adatta anche ai non esperti, dal momento che non presenta difficoltà tecniche, consigliata per il panorama e l’ambiente idilliaco. Per chi è un po' più allenato è possibile allungare il percorso, dai piani di Fora si può salire in 2 ore al passo Tremoggia, confine tra Italia e Svizzera.

Buon cammino!

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